Terna fa sapere che nel primo semestre del 2024 c’è stato un significativo aumento della produzione rinnovabile grazie all’idroelettrico (+64,8%), al fotovoltaico e all’eolico.
Italia da record nella transizione energetica: nei primi sei mesi del 2024 la produzione di elettricità da rinnovabili ha superato quella da fonti fossili. Non era mai successo nel nostro Paese. Lo rivelano i numeri di Terna, l’operatore delle reti per il trasporto dell’energia. Il semestre in esame ha fatto segnare un significativo aumento della produzione rinnovabile (+27,3%) guidata dall’idroelettrico (+64,8%), dal fotovoltaico e dall’eolico (complessivamente +14,6%).
Elettricità da rinnovabili: boom dell’idroelettrico
A favorire l’idroelettrico sono state le abbondanti precipitazioni primaverili al Nord: tra gennaio e giugno 2024, le centrali hanno prodotto 25,92 TWh. Nel semestre è stata in crescita la capacità installata rinnovabile: +3.691 MW, con il +41% rispetto allo stesso periodo del 2023. In generale, il fabbisogno di giugno è risultato pari a 25,7 miliardi di kWh: i consumi elettrici sono stati in aumento dell’1,5% rispetto a giugno 2023.
Tra gennaio e giugno 2023, le rinnovabili erano state in grado di coprire il 34,9% della richiesta di energia: un anno dopo, sono arrivate al 43,8%, record storico su base semestrale. Considerando esclusivamente il mese di giugno, le rinnovabili in Italia hanno coperto il 52,5% della domanda elettrica nazionale. Il 22 giugno si è verificato il massimo storico di produzione oraria da energie pulite: 33,2 GW prodotti tra le 13 e le 14.
In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata di 22,9 miliardi di kWh. Oltre alla fonte idrica con il +29,4%, l’eolico ha fatto segnare un +29,2% e il fotovoltaico un +18,2%, con un incremento di 638 GWh dovuto alla maggior produzione per l’aumento della capacità in esercizio (+803 GWh) che ha compensato la minore producibilità legata all’irraggiamento (-165 GWh).
I numeri negativi sono tutti per la fonte geotermica (-2,8%) e quella termica (-13,7%): in questi casi, la contrazione è dovuta proprio alla crescita delle rinnovabili. A livello territoriale, la variazione tendenziale di giugno è stata +1,1% al Nord, +1,9% al Centro e +2,2% al Sud e nelle isole.
Fonti fossili, produzione cala grazie a rinnovabili
La produzione di energia da fonti fossili è calata facendo segnare il -19% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un -77,3% per il carbone. Non a caso l’Italia si è impegnata a interrompere la produzione di energia elettrica dal carbone (il cosiddetto phase out) entro la fine del 2025, con la sola eccezione della Sardegna.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato che il governo intende potenziare gli impianti a gas per il mix di generazione elettrica. In Sardegna, poiché l’isola non è collegata alla rete del gas, l’utilizzo del carbone per la produzione di energia terminerà solo tra il 2026 e il 2028.
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ultimo aggiornamento: 4 Settembre 2024 9:09